Lisbona capitale green d’Europa 2020

La città portoghese ha lavorato intensamente a una rivoluzione locale green all’insegna dell’ecosostenibilità, facendo della lotta all’inquinamento da plastiche una priorità delle proprie istituzioni. La capitale portoghese ha stanziato 60 milioni di euro per lavorare a un programma incentrato su sostenibilità ed ecologia per residenti e visitatori.

Lisbona sta iniziando ad organizzarsi con una un piano green che prevede alberi lungo tutto il percorso cittadino, mostre specifiche e dibattiti sul tema. La città sta preparando la Conferenza internazionale delle Nazioni Unite dedicata agli Oceani che si svolgerà a giugno 2020. Lisbona è in pieno fermento, vanta una ricchezza di iniziative legate all’ambiente che da inizio gennaio rammentano ai cittadini l’emergenza ambientale e l’importanza di adeguare le città a un approccio sostenibile. Presso l’Oceanario di Lisbona si svolgono mostre dedicate alla tutela del mare e dell’oceano portoghese. Il 12 gennaio si è svolta un’importantissima iniziativa, che ha coinvolto l’intera città, finalizzata a piantare 20.000 alberi in tutto il contesto urbano.

Il sindaco di LisbonaFernando Medina, ha fatto della cura dell’ambiente una delle sue principali cause, ricevendo nelle scorse settimane la visita della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Lisbona ha adottato misure nuove: multe per chi getta per strada i mozziconi di sigarette, per i quali i trasgressori possono pagare tra i 25 e i 250 euro di sanzione. Inoltre, in città è visibile una rivoluzione dei consumi contro la plastica.

A partire dal 2020, Lisbona ha vietato la vendita di bevande in bicchieri in plastica. Una vera rivoluzione green. Nei supermercati non si possono acquistare prodotti in plastica, quali appunto bicchieri e piatti. Recentemente, intervenendo alla cerimonia di apertura di “Lisbona capitale verde d’Europa 2020”, il segretario generale dell’Onu ed ex presidente del Portogallo António Guterres ha ribadito: «L’umanità conduce una guerra suicida contro la natura che reagisce e risponde con uragani, incendi e gravi siccità in diverse regioni del mondo. Il problema è che l’umanità si distrugge da sola, così come distrugge la possibilità di poter vivere su questo pianeta».

Per Guterres, «il 2020 potrebbe essere l’anno in cui la lotta ai cambiamenti climatici sarà più efficace».  Per questo ha identificato tre opportunità per «spezzare il ciclo della guerra contro la natura», che sono: la Conferenza degli Stati membri della Convention on biological diversity; la Conferenza sugli oceani che si terrà a Lisbona a giugno; la Cop26 che permetterà ai Paesi di impegnarsi con misure concrete per lottare contro i cambiamenti climatici. «Tutti questi grandi eventi – ha affermato il segretario Onu – si svolgeranno in un momento in cui stiamo perdendo tre battaglie: la battaglia per la biodiversità, il che mette in pericolo un milione di specie; la battaglia contro l’inquinamento crescente degli oceani, soprattutto a causa della plastica; e, infine, la battaglia per rendere l’Accordo di Parigi uno strumento efficace per combattere i cambiamenti climatici».

Domenico Letizia presso l’Oceanario de Lisboa

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 73/292 ha lanciato la Conferenza delle Nazioni Unite del 2020 per sostenere l’attuazione dell’Obiettivo 14 dell’Agenda 20-30: tutelare e sfruttare in modo sostenibile gli oceani, il mare e le risorse marine. Il tema della conferenza che si svolgerà a Lisbona è “Accrescere l’azione oceanica incentrata su scienza e innovazione per l’attuazione dell’obiettivo 14: bilancio, partenariati e soluzioni”.

L’obiettivo dei lavori sarà il lancio di una dichiarazione intergovernativa concordata, incentrata e valorizzata al meglio, basata sulla scienza e sui settori di azione innovativi a sostegno dell’attuazione dell’obiettivo 14 dell’Agenda 20-30 delle Nazioni Unite. Anche grazie all’oceano si può catturare e bloccare efficacemente CO2 intrappolandola in suoli ad alto contenuto di carbonio.

Le tecniche di fertilizzazione oceanica prevedono di distribuire sulla superficie degli oceani delle sostanze che stimolino lo sviluppo di fitoplancton: la parte vegetale dei microorganismi che popolano le superfici oceaniche. La loro crescita è limitata principalmente dalla scarsità di ferro nelle acque. Per questo, se si sparge ferro finemente suddiviso sulla superficie, si stimola la crescita del fitoplancton, che usa la CO2 atmosferica e il Sole per moltiplicarsi. Il fitoplancton è alla base della catena alimentare marina e viene mangiato dallo zooplancton e da organismi sempre più grossi e il gioco è fatto: abbiamo messo in produzione interi oceani per la cattura intensiva della anidride carbonica che viene ricircolata nell’ecosistema più rapidamente di prima e non ha più tempo per andare a fare danni in atmosfera. In base alla concentrazione di nutrienti nei vari oceani, si può aggiungere al ferro anche un mix di altri nutrienti, come il fosforo oppure l’azoto, sotto forma di urea.

In tale contesto, preoccupante, si inseriscono le iniziative di Lisbona e del Portogallo. Prima firmataria del Nuovo patto dei sindaci per i cambiamenti climatici e l’energia nel 2016, Lisbona ha raggiunto la riduzione del 50% delle emissioni di CO2, del 23% nel consumo di energia e del 17% per l’ acqua. La città ha investito in infrastrutture ecosostenibili per ridurre il rischio legato a eventi climatici imprevedibili, in progetti di bike sharing che investono anche le periferie, e in una rete ciclabile di oltre 90 km. A queste azioni si è aggiunta l’utilizzo dei mezzi pubblici elettrici e dei nuovi parchi con certificazione di sostenibilità.Nel corso del 2019, la società di trasporti pubblici Carris ha visto la crescita dei propri passeggeri con 139 milioni di persone che hanno viaggiato con i mezzi pubblici, con un incremento dell’11 per cento rispetto al 2018 e una significativa presenza di bambini e anziani che utilizzano tali mezzi.

Nell’analisi dei risultati dall’anno 2019, la società ha rivelato che sono stati trasportati oltre 3 milioni di bambini e 25 milioni di clienti anziani che, complessivamente, hanno percorso circa 33 milioni di chilometri. Carris è la società di trasporto pubblico della città di Lisbona, fondata nel lontano 1872, con la collaborazione del segretario di Stato per i lavori pubblici, i trasporti e le comunicazioni presso il ministero dell’Economia. Il successivo accordo tra il ministero dell’Ambiente e il Consiglio comunale di Lisbona, firmato nel novembre del 2016, ha permesso di passare la gestione completa dell’azienda sotto la responsabilità comunale, inseguendo gli obiettivi di sostenibilità urbana.

Ricordiamo che nell’ambito della mobilità e dei trasporti urbani sostenibili, Lisbona ha applicato diverse misure green per limitare l’utilizzo dell’automobile, dando priorità alle biciclette e al trasporto urbano pubblico. In città, l’amministrazione ha dato vita a più di 90 chilometri di pista ciclabile, mentre altri 60 chilometri sono in fase di realizzazione. Circa 10mila cittadini hanno aderito al servizio di bike sharing lanciato nel 2017, iscrivendosi all’App del servizio Gira”. Innumerevoli sono le biciclette elettriche diffuse lungo tutta la città e l’amministrazione lavora per stimolare l’utilizzo della bicicletta anche nelle parti più periferiche della città.

Lisbona può contare anche su una delle reti più grandi al mondo di punti di ricarica per veicoli elettrici, mentre il 39 per cento della flotta di auto municipali è ad alimentazione elettrica.

Inoltre, ricordiamo che le istituzioni comunali hanno firmato il Nuovo patto dei sindaci per i cambiamenti climatici e l’energia nel 2016, dopo aver ottenuto una riduzione del 50 per cento delle emissioni di C02 negli anni tra il 2002 e il 2014, dopo aver diminuito del 23 per cento il consumo energetico e il consumo di acqua del 17 per cento, dal 2007 al 2013.

Oggi il 76% degli abitanti vive nei pressi di aree verdi con una migliore qualità di vita.

Altro obbiettivo della città portoghese è il raggiungimento della carbon-neutrality entro il 2050, esempio di come la crescita economica e la protezione dell’ambiente possano combaciare.

Approfondimenti di Domenico Letizia dal Portogallo e l’analisi di Lisbona come capitale green d’Europa: